Vincenzo Corrado

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@ilcuocofashion

Informazione di base

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Chef, gastronomo, manager presso Palazzo Cellamare al servizio del Principe Michele Imperiali, Napoli

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Paggio di borsa del Ministro Brancone, Napoli

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Ha studiato Matematica, Astronomia, Filosofia, Scienze Naturali e Arte Culinaria a Napoli

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Vive a Napoli, Regno di Napoli

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Di Oria, Puglie

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18 Gennaio 1736

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Monaco Celestino

In breve

Piacere, sono il Cuoco Galante! Mi chiamano così i signori aristocratici che partecipano ai banchetti che preparo per il Principe Imperiali. Ma andiamo con ordine: a Napoli ho studiato filosofia, astronomia, matematica, scienze naturali e arte culinaria. Mi sono formato nell’Ordine dei Celestini come Monaco, anche se non sono diventato prete.
Da apprendista come paggio di borsa presso il Ministro Brancone a Napoli sono stato poi assunto come Capo dei servizi di bocca, cioè il Manager delle cucine. Sono il responsabile e sovraintendente delle cucine, dell’organizzazione dei banchetti e apparecchiatura della tavola per il Marchese di Oria e Principe di Francavilla Michele Imperiali. È stato lui a darmi l’idea di scrivere dei libri per tramandare la mia arte!

vincenzo corrado

Vincenzo Corrado si trova presso Napoli

1786

Amici che mi seguite… sono felicissimo di dirvi che sono arrivato alla terza edizione del mio libro “Il Cuoco Galante”!

Il libro sta andando a ruba e lo credo bene: è un #manuale di alta cucina in cui ho inserito ben 1350 ricette! In questa ultima edizione ho spiegato alcuni termini “cucinarj” usati per la preparazione delle varie pietanze:

Bianchire: Far per poco bollire in acqua quel che si vuole;
Passare: Far soffriggere un alimento in qualsiasi grasso;
Arrossare: Ungere con uova sbattute cosa;
Stagionare: Far ben soffrigere le carni o altro;
Piccare: Trapassar esteriormente con fini lardelli carne;
Adobare: Condire con sughi acidi, erbette, ed aromi;
Bucché: Mazzetto d’erbe aromatiche che si fa bollire nelle vivande;
Colì: Denso brodo estratto dalla sostanza delle carni;
Sapore: La polpa della frutta condita, e ridotta in un denso liquido;
Entrées: Vivande di primo servizio;
Hors-dœuvres: Vivande di tramezzo a quelle di primo servizio;
Entremets: Vivande di secondo servizio;
Rilevé: Vivande di muta alle zuppe, potaggi, o d’altro.

E voi quante ne conoscevate?!

Michele e altri 76

Mimmo e altri 3

Commenti:

Nicola Michetti
Nicola Michetti: Raimondo, hai fatto un ottimo lavoro! Che caro nonno avevi! Una domanda sorge spontanea… E i tuoi genitori? Hanno condiviso le tue scelte di studio?
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Raimondo di Sangro: Ancora grazie, Nicola! Purtroppo, mia madre, la nobile Cecilia Gaetani dell’Aquila di Aragona, è morta dopo neanche un anno dalla mia nascita. E mio padre, per una serie di motivi, è stato costretto ad allontanarsi per lunghi periodi.
Nicola Michetti

Nicola Michetti: Mi dispiace tantissimo! :'(

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Nascita

Oria, Puglie, 18 gennaio 1736

Figlio di Domenico e Maddalena Carbone, discendente del noto letterato Quinto Mario Corrado. Orfano del padre in giovane età.

Ordine dei Celestini

Vincenzo studiò da monaco dell'Ordine dei Celestini, senza mai diventare prete. Il Padre Superiore Generale, De Leo, lo portò a studiare nella residenza napoletana dei celestini a San Piero in Maiella.

Palazzo Cellamare

Vincenzo fu assunto come Capo dei servizi di bocca nella Residenza napoletana del Principe di Francavilla, Michele Imperiali il giovane.

Il Credenziere di buon gusto

1794  La prima edizione del libro di cucina Il Credenziere di Buon Gusto fu pubblicata nel 1794 e l'ultima, la sesta, fu pubblicata nel 1820, con l'aggiunta del trattatello La manovra della cioccolata e del caffè.

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Raimondo di Sangro si trova presso Napoli 

10 febbraio 1751

Amiche e amici, che gioia! Ho avuto il permesso di pubblicare il libro su cui stavo lavorando da tempo e che ha avuto anche il favore dell’@Accademia della Crusca, di cui, come sapete, sono membro! Volevo un titolo che rendesse giustizia alla complessità del testo, ma alla fine ho optato per una versione più breve: Lettera Apologetica dell’Esercitato Accademico della Crusca contenente la Difesa del libro intitolato Lettere d’una Peruana per rispetto alla supposizione de’ Quipu scritta alla Duchessa di S**** e dalla medesima fatta pubblicare. Chiaro, no?! Forse no … Va bene, va bene, ora vi spiego. Qualche anno fa, nel 1747, è stato pubblicato a Parigi un romanzo epistolare dal gusto esotico, Lettere d’una Peruana di @Françoise de Graffigny. La protagonista è una ragazza peruviana che, portata da un ufficiale francese in Europa, scrive al suo amato rimasto in Perù in quipu. Quando l’ho saputo, volevo spiegare alla mia amica duchessa questo antico sistema comunicativo in uso presso gli Incas. Alcuni vi diranno che tra le righe si possano leggere gli intenti civili e i fermenti innovativi della @Massoneria, rinvii alla tradizione cabalistica, perfino messaggi esoterici veicolati attraverso un “maligno gergo”. Non sarò certo io a fermare le voci sul mio conto… Ah, ancora una cosa! L’ho stampato in quattro colori e con una sola pressione di torchio, grazie a una tecnica perfezionata da me! Al testo sono anche allegate tre bellissime tavole: nella prima ho elaborato graficamente i segni principali, o “Parole Maestre”, dell’antica lingua incaica, quali Dio, Notte, Acqua, Sole e altri; nella seconda ho tradotto in quipu una canzoncina peruviana; nell’ultima ho dimostrato la possibilità di traslitterare in nodi gli alfabeti latino, italiano, francese, spagnolo, tedesco e inglese. Top! Poi qualcuno dice che non è proprio così… ma lasciamo stare…
25
Jean e altri 34
27
Ivan e altri 4

Commenti:

11
Che ne pensate del frontespizio del mio libro? Invece quelli accanto sono i quipu. Davvero strani per noi!
14
Jean Antoine Nollet: Tutto chiaro, Raimondo. Ma… i quipu? Cosa sono?!  :O
11
Raimondo di Sangro: Cosa sono i quipu? ! Sono nodi, fatti con cordicelle variamente colorate di cui la civiltà precolombiana si è servita per registrare conti o avvenimenti. Ma mica mi interessavano davvero… in realtà nel libro, ho inserito riferimenti al panteismo, alla necessità del libero pensiero, a teorie sull’origine del mondo, dell’uomo e della scrittura. Ho espresso la mia ostilità all’ingerenza della Chiesa e all’introduzione del Tribunale dell’Inquisizione nel Regno di Napoli. Come potevo farlo diversamente?!
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Raimondo di Sangro si trova presso Napoli 

10 febbraio 1751

Amiche e amici, che gioia! Ho avuto il permesso di pubblicare il libro su cui stavo lavorando da tempo e che ha avuto anche il favore dell’@Accademia della Crusca, di cui, come sapete, sono membro! Volevo un titolo che rendesse giustizia alla complessità del testo, ma alla fine ho optato per una versione più breve: Lettera Apologetica dell’Esercitato Accademico della Crusca contenente la Difesa del libro intitolato Lettere d’una Peruana per rispetto alla supposizione de’ Quipu scritta alla Duchessa di S**** e dalla medesima fatta pubblicare. Chiaro, no?! Forse no … Va bene, va bene, ora vi spiego. Qualche anno fa, nel 1747, è stato pubblicato a Parigi un romanzo epistolare dal gusto esotico, Lettere d’una Peruana di @Françoise de Graffigny. La protagonista è una ragazza peruviana che, portata da un ufficiale francese in Europa, scrive al suo amato rimasto in Perù in quipu. Quando l’ho saputo, volevo spiegare alla mia amica duchessa questo antico sistema comunicativo in uso presso gli Incas. Alcuni vi diranno che tra le righe si possano leggere gli intenti civili e i fermenti innovativi della @Massoneria, rinvii alla tradizione cabalistica, perfino messaggi esoterici veicolati attraverso un “maligno gergo”. Non sarò certo io a fermare le voci sul mio conto… Ah, ancora una cosa! L’ho stampato in quattro colori e con una sola pressione di torchio, grazie a una tecnica perfezionata da me! Al testo sono anche allegate tre bellissime tavole: nella prima ho elaborato graficamente i segni principali, o “Parole Maestre”, dell’antica lingua incaica, quali Dio, Notte, Acqua, Sole e altri; nella seconda ho tradotto in quipu una canzoncina peruviana; nell’ultima ho dimostrato la possibilità di traslitterare in nodi gli alfabeti latino, italiano, francese, spagnolo, tedesco e inglese. Top! Poi qualcuno dice che non è proprio così… ma lasciamo stare…
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Jean e altri 34
27
Ivan e altri 4

Commenti:

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Che ne pensate del frontespizio del mio libro? Invece quelli accanto sono i quipu. Davvero strani per noi!
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Jean Antoine Nollet: Tutto chiaro, Raimondo. Ma… i quipu? Cosa sono?!  :O
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Raimondo di Sangro: Cosa sono i quipu? ! Sono nodi, fatti con cordicelle variamente colorate di cui la civiltà precolombiana si è servita per registrare conti o avvenimenti. Ma mica mi interessavano davvero… in realtà nel libro, ho inserito riferimenti al panteismo, alla necessità del libero pensiero, a teorie sull’origine del mondo, dell’uomo e della scrittura. Ho espresso la mia ostilità all’ingerenza della Chiesa e all’introduzione del Tribunale dell’Inquisizione nel Regno di Napoli. Come potevo farlo diversamente?!
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Raimondo di Sangro si trova presso Napoli 

10 febbraio 1751

Amiche e amici, che gioia! Ho avuto il permesso di pubblicare il libro su cui stavo lavorando da tempo e che ha avuto anche il favore dell’@Accademia della Crusca, di cui, come sapete, sono membro! Volevo un titolo che rendesse giustizia alla complessità del testo, ma alla fine ho optato per una versione più breve: Lettera Apologetica dell’Esercitato Accademico della Crusca contenente la Difesa del libro intitolato Lettere d’una Peruana per rispetto alla supposizione de’ Quipu scritta alla Duchessa di S**** e dalla medesima fatta pubblicare. Chiaro, no?! Forse no … Va bene, va bene, ora vi spiego. Qualche anno fa, nel 1747, è stato pubblicato a Parigi un romanzo epistolare dal gusto esotico, Lettere d’una Peruana di @Françoise de Graffigny. La protagonista è una ragazza peruviana che, portata da un ufficiale francese in Europa, scrive al suo amato rimasto in Perù in quipu. Quando l’ho saputo, volevo spiegare alla mia amica duchessa questo antico sistema comunicativo in uso presso gli Incas. Alcuni vi diranno che tra le righe si possano leggere gli intenti civili e i fermenti innovativi della @Massoneria, rinvii alla tradizione cabalistica, perfino messaggi esoterici veicolati attraverso un “maligno gergo”. Non sarò certo io a fermare le voci sul mio conto… Ah, ancora una cosa! L’ho stampato in quattro colori e con una sola pressione di torchio, grazie a una tecnica perfezionata da me! Al testo sono anche allegate tre bellissime tavole: nella prima ho elaborato graficamente i segni principali, o “Parole Maestre”, dell’antica lingua incaica, quali Dio, Notte, Acqua, Sole e altri; nella seconda ho tradotto in quipu una canzoncina peruviana; nell’ultima ho dimostrato la possibilità di traslitterare in nodi gli alfabeti latino, italiano, francese, spagnolo, tedesco e inglese. Top! Poi qualcuno dice che non è proprio così… ma lasciamo stare…
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Jean e altri 34
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Ivan e altri 4

Commenti:

11
Che ne pensate del frontespizio del mio libro? Invece quelli accanto sono i quipu. Davvero strani per noi!
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Jean Antoine Nollet: Tutto chiaro, Raimondo. Ma… i quipu? Cosa sono?!  :O
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Raimondo di Sangro: Cosa sono i quipu? ! Sono nodi, fatti con cordicelle variamente colorate di cui la civiltà precolombiana si è servita per registrare conti o avvenimenti. Ma mica mi interessavano davvero… in realtà nel libro, ho inserito riferimenti al panteismo, alla necessità del libero pensiero, a teorie sull’origine del mondo, dell’uomo e della scrittura. Ho espresso la mia ostilità all’ingerenza della Chiesa e all’introduzione del Tribunale dell’Inquisizione nel Regno di Napoli. Come potevo farlo diversamente?!
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